Racconto del primo meeting transnazionale di un partenariato strategico dedicato all’educazione degli adulti in carcere.

Si torna pian piano alla normalità e l’Erasmus ci sta dando una mano di aiuto. Stavamo quasi perdendo l’abitudine a stare in fila al gate, le cinture di sicurezza e poi quella meravigliosa sensazione di libertà tra le nuvole. A prendere il volo dal 6 al 13 aprile verso il Portogallo, Vila Real, è  il progetto “The chrysalis and the butterfly. Autobiographical paths of penitentiary pedagogy”, un partenariato strategico dedicato all’educazione degli adulti, azione Ka2 per la cooperazione, l’innovazione e lo scambio di buone pratiche. I partner sono arrivati da 7 Paesi Europei differenti, con caratteristiche e modalità operative diverse, ma quasi tutti coinvolti in attività con le persone ristrette in carcere.

Coordinatore del progetto è l’Associazione Culturale Le Interferenze, Italia, nella persona del Prof. Sebastiano Rizza che ha curato anche la stesura del progetto. L’Associazione, di cui è presidente la prof.ssa Edda Cancelliere si avvale della collaborazione di esperti che lavorano negli Istituti Penitenziari Siciliani. Il partner portoghese, rappresentato dal prof. Josè Alberto Pinto, padrone di casa del meeting è l’Associazione APEnP, braccio di EPEA, nota in ambito Europeo per le sue attività in campo penitenziario, grazie all’attivismo di docenti, professori universitari e ricercatori. Dalla Slovenia arrivano due rappresentanti di Univerzum Lubiana, un’organizzazione educativa che eroga attività di educazione formale e informale in carcere. L’associazione culturale Croata Skribonauti è esperta in una varietà di attività artistiche, quali la produzione di cortometraggi interamente realizzati dai detenuti.

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